Averroës, 1126-1198; views on Sufism; philosophy and islam; comparati.

Il problema apparentemente insolubile di una giustificazione non circolare dell’induzione diverrebbe più abbordabile se invece di chiederci solo cosa ci assicura che un fenomeno osservato si riprodurrà in modo uguale in un numero potenzialmente infinito di casi futuri, ci chiedessimo anche come si spiega che esso si sia manifestato fin qui in modo identico e senza eccezioni in un numero di casi finito ma assai alto. E’ questa l’idea della giustificazione abduttiva dell’induzione, avanzata in forme diverse da Armstrong, Foster e (...) BonJour: serie talmente regolari di fenomeni sono da un punto di vista logico talmente improbabili che se il mondo fosse puramente casuale (se cioè gli eventi si presentassero con frequenza proporzionale alla loro probabilità logica) esse non potrebbero verificarsi se non per una coincidenza miracolosa. Pertanto, tali regolarità si spiegano solo assumendo che siano prodotte da meccanismi o necessità nomiche; ma se questo è il caso, è corretto concludere che tali regolarità persisteranno anche in futuro senza eccezioni, e dunque le inferenze induttive su di esse sono giustificate. Anche Kornblith argomenta dall’effettivo successo delle inferenze induttive all’esistenza di regolarità oggettive in natura; mentre Sankey parte dall’ uniformità della natura per giustificare l’induzione. Congiungendo le due argomentazioni, dunque, si ottiene di nuovo una giustificazione dell’induzione in base all’argomento del “se non è un miracolo …”. Un ostacolo su questa via è specificare in che senso la natura sia uniforme (dato che ovviamente non lo è in ogni suo aspetto) e di quali regolarità possiamo aspettarci che persistano senza eccezione anche in futuro (dato che evidentemente non tutte lo fanno: l’acqua non bolle sempre a 100°, la pressione non è sempre funzione della temperatura, e così via). Entrano qui in gioco le conoscenze di sfondo e la ripetizione delle osservazioni in condizioni diverse, che ci mostrano quali circostanze siano rilevanti al verificarsi del fenomeno dato. In tal modo, le nostre descrizioni delle regolarità naturali convergono su descrizioni che specificano sia le condizioni individualmente necessarie e congiuntamente sufficienti, sia tutti gli argomenti delle funzioni che costituiscono tali regolarità. Ciò consente di formulare i principi di Uniformità della Natura e di Induzione in modo non generico (e dunque, a seconda della formulazione, vuoto o eccessivo), ma circostanziato: così essi asseriscono, rispettivamente, che la natura è uniforme negli aspetti evidenziati dalle descrizioni su cui convergiamo grazie alle osservazioni ripetute, e che solo queste descrizioni possono essere induttivamente generalizzate. Ciò consente anche di risolvere enigmi alla Goodman, quali: poiché le osservazioni ci hanno mostrato (solo) il verificarsi di una data regolarità fino al momento presente t, come possiamo presumere che essa si verificherà anche dopo t? La risposta è che osservazioni e conoscenza di sfondo non ci dicono che vi sia alcun limite temporale tra le condizioni necessarie della regolarità data. (shrink)

The dominant approach to understanding Islamic Business Ethics has been based almost exclusively on either interpretations of the Qur’an and Sunna or influenced by Western understanding of Islam and ethics. However, there is a rich—largely ignored-tradition of ethical analysis conducted by Muslim philosophers which would broaden our understanding of Islamic ethics and hence IBE. We seek to correct this imbalance by examining works of Al-Ghazali, an early Muslim philosopher, scholar, and mystic. His approach to Sufism, combining an interpretation of revelation (...) with reason, can contribute to new developments in business ethics scholarship and practice especially in Muslim communities. His thought portrays a vibrant work ethic that, while based in Sufism, has important practical implications for business. We argue that including such historically and contextually recognized perspectives in our understanding of BE, both in theory and in practice, would work well with an audience that looks to Islam as a source of justice and proper moral conduct. (shrink)

Thoreau voyage au Bas-Canada en 1850 et laisse un récit traduit de son passage, Un Yankee au Canada. Il est frappé par les fortifications réelles et symboliques de Québec, par le militaire et la soutane noire. Sur la côte de Beaupré, au pays des chutes, il couche chez l'habitant et fait un voyage dans le temps. Lui, l'ermite de Walden et de Concord, vient en train avec un groupe organisé au moment où des centaines de Montréalais font le voyage en (...) sens inverse pour aller voir un spectacle de panorama à Boston! Emerson et Brownson donnent des conférences à Montréal et à Québec devant des publics anglophones irlandais et protestants. Les francophones s'intéressent à Brownson, le protestant converti au catholicisme qui a le verbe haut et polémique. Les hommes, les trains, les vapeurs, le spectacle et les idées circulent entre Boston et Montréal en 1850.--Publisher's description. (shrink)

‘Abd al-Laṭīf al-Baghdādī’s _Book on the Science of Metaphysics_ is an important work that contains the influence of both Alexander of Aphrodisias and Themistius in the interpretation of Aristotle. Only chapters 13-16 belong to the Lambda. The limitation results first of all from the main purpose of the work, namely to present a new witness for the reception of Arabic metaphysics. As can be seen from the introduction of the work, the work is conceived as a unified whole and may (...) be meant as a kind of summa of metaphysics, a synopsis of four writings that hold high rank among medieval metaphysical works - especially since 'Abd al-Latif apparently regarded not only the Metaphysics but also his other sources as originating from Aristotle, the First Teacher. This translation includes only the eighth chapter of the Book Lamda. (shrink)

Islamic religious educations; Islamic ethics; conduct of life.

Faults; religious aspects; Islam; Islamic daʻwah.

Tales of good deeds in the light of Hadith.

This book is the first general introduction to the theological and philosophical writings of Aḥmad al-Aḥsāʾī and Kāẓim ar-Ra sh tī, the founders of the Sh ay kh iyya, and ʿAlī-Muḥammad Shīrāzī , the initiator of the Bābiyyah.

صدر عن المركز العربي للأبحاث ودراسة السياسات كتاب عز الدين جسّوس "السلطة المرابطية: الرمزي والمتخيل"، الذي ينطلق فيه من المكانة الخاصة التي تحتلها السلطة السياسية في عقلية الرعية، وهذا راسخ في وعيهما كليهما، وتحكم العلاقة بينهما حقوق وواجبات متبادلة. غير أن الأمر لا ينحصر في هذا وحده، بل يتعدّاه إلى أن تستعمل السلطة السياسية الحاكمة، بما في ذلك ما يترتب على التطور الفكري واللغوي اللذين يصاحبانها، رموزًا وصورًا تمثّل السلطة الحاكمة وتعبّر عنها. تراكم هذه الأمور، إضافة إلى أعمال الحكام وقراراتهم (...) وممارسات السلطة السياسية، ينتج منه بناء متخيَّل معيَّن في ذهنية الرعية التي تساهم في نشره والدعوة إليه عن قصد أو عن غير قصد، بل تعمل أيضًا على تطويره وتضخيمه. (shrink)

On the knowledge theory in Koran and philosophy.